OnePlus impedirà la personalizzazione del proprio sistema operativo ad opera degli sviluppatori? Ecco tutte le notizie apparse in rete.

OnePlus è riuscito a raggiungere un notevole successo nel mondo degli smartphone. Questo successo è stato raggiunto in poco tempo. Il rapporto con gli sviluppatori è stato ottimo sin dagli inizi. L’azienda ha da sempre concesso ampie personalizzazioni agli utenti più smanettoni e agli sviluppatori, consentendo l’accesso al proprio codice sorgente del kernel, così da poter sbloccare il bootloader dei dispositivi. Questa approccio amichevole ha dato buoni risultati, portando enormi vantaggi per l’ottimo lavoro di sviluppo svolto. Questo ha portato inoltre alla creazione di una rete di sviluppatori molto attivi, comunità invidiabile dalle altre aziende.

OnePlus inviava anticipatamente i nuovi smartphone ad un numero selezionato di sviluppatori per poter avviare lo sviluppo di kernel e ROM personalizzati, utili per far funzionare al meglio i più recenti top di gamma. Con l’arrivo di OnePlus 6T però le cose sembrano cambiate. Gli sviluppatori più importanti non hanno ricevuto lo smartphone. Un’ulteriore conferma circa il cambiamento è arrivato anche da un rappresentate di OnePlus che si occupa dei comunicati con gli sviluppatori. Il rappresentate ha annunciato la chiusura del programma di seeding.

Questa chiusura da senza dubbio un duro colpo alla comunità di sviluppatori e potrebbe ripercuotersi negativamente anche sui prossimi smartphone. I rischi più gravi sono quelli relativi a bug e vulnerabilità.

Probabilmente OnePlus è riuscito a raggiungere un tale livello di conoscenza che rende inutile la presenza di una attiva comunità di sviluppatori dedicata al modding. Con l’uscita del prossimo smartphone scopriremo se questa scelta sarà premiata dagli utenti.