I dispositivi indossabili conquisteranno il mercato entro il 2020. Merito anche dell’arrivo del 5G.
I dispositivi indossabili non hanno avuto una partenza esaltante. Dopo l’interesse iniziale il mercato stentava a decollare. Le cose però potrebbero cambiare molto presto. Secondo Gartner nel 2019 saranno venduti 74 milioni di indossabili. Questo dato rappresenterebbe un importante incremento del 25.8% rispetto al 2018. Nel 2019 si spenderanno 42 milioni per l’acquisto di wearable.
Gli articoli di punta capaci di trascinare l’intero mercato dei wearable rimangono gli smartwatch. Nel 2019 manterranno il loro posto, occupando un terzo del mercato degli indossabili. In forte risalita su questa prima parte del 2019 troviamo anche gli auricolari. Si stima che raggiungeranno il 30% del mercato già entro il 2022. Il grosso della domanda arriva dal mercato consumer, ma anche questo potrebbe cambiare molto presto. Il senior vice president and general manager End-User Computing VMware, Shankar Iyer, sostiene che che aziende inizieranno a spingere per l’adozione di wearable entro i prossimi anni. I dispositivi indossabili sono in grado di aver un impatto positivo sulla produttività, e da qui l’intesse ad adottarli sul posto di lavoro.
Bisogna inoltre ricordare che parliamo di dispositivi sempre connessi ad internet e di immediata consultazione. Nell’ottica delle aziende rappresentano importanti strumenti per la comunicazione di aggiornamenti alla forza lavoro.
Shankar Iyer ha parlato anche del ruolo del 5G in questa importante rivoluzione dei dispositivi indossabili.
“L’introduzione e il progresso della tecnologia in questo ambito rendono il futuro dei wearable sul posto di lavoro ancora più promettente… “Il valore di questi dispositivi è strettamente legato ai dati che trasmettono e ricevono, e le tecnologie emergenti aumenteranno la quantità, la qualità e il valore di questi dati. Ad esempio, l’edge computing potrebbe consentire che i dati raccolti dai wearable siano elaborati direttamente sui dispositivi. Le reti 5G potrebbero trasferire rapidamente quantità enormi di questi dati sul cloud, dove le applicazioni di machine learning potrebbero restituire insight intelligenti o intraprendere automaticamente azioni guidate dai dati”
