Con iPhone 20 Pro Apple cambierà tutto. Ecco cosa rivelano le anticipazioni apparse in rete.
Apple si prepara a celebrare i vent’anni dell’iPhone con un modello che punta a rivoluzionare il concetto stesso di smartphone. Secondo fonti autorevoli come Bloomberg e PhoneArena, il prossimo iPhone 20 Pro sarà l’incarnazione della visione minimalista immaginata da Steve Jobs e Jony Ive: un dispositivo senza tasti, senza porte, e con un display che si estende su tutti i lati.
Il punto forte di iPhone 20 Pro sarà infatti il nuovo pannello “4-sided bending”, una tecnologia che permetterà allo schermo di curvarsi lungo tutti e quattro i lati. In questo modo, le cornici tradizionali scompariranno alla vista, lasciando il posto a un’esperienza visiva completamente immersiva e senza interruzioni. Non si tratterà solo di un’innovazione estetica, ma anche funzionale: tutti i controlli fisici verranno sostituiti da superfici sensibili al tocco e alla pressione.
Per raggiungere un design ancora più pulito, Apple integrerà la fotocamera frontale e i sensori Face ID direttamente sotto il display. Questo permetterà di eliminare il notch e qualsiasi altro foro visibile, lasciando spazio a un unico blocco di vetro lucido e interattivo.
Un altro cambiamento radicale di iPhone 20 Pro sarà l’assenza totale di porte fisiche. Addio al connettore Lightning: la ricarica e il trasferimento dati avverranno esclusivamente tramite tecnologie wireless, come MagSafe. Questo garantirà una maggiore resistenza all’acqua e una struttura ancora più compatta e durevole.
Ma non è tutto. Apple starebbe lavorando a batterie allo stato solido, una soluzione che potrebbe rivoluzionare l’autonomia degli smartphone. Le nuove celle al silicio promettono maggiore densità energetica e cicli di ricarica più rapidi e sicuri, rendendo iPhone 20 Pro ancora più performante sul fronte dell’efficienza.
Nonostante i recenti sforzi di Apple per diversificare la produzione fuori dalla Cina, sembra che l’assemblaggio dell’iPhone 20 Pro resterà affidato agli stabilimenti asiatici, almeno per la prima fase, a causa della complessità ingegneristica richiesta.